RSI Rete UNO - Controcorrente 11 maggio 2023
Sono ospiti:
Giordano Macchi, direttore della Divisione delle contribuzioni del Dipartimento delle finanze
Cristina Maderni, deputata del PLRT in Gran Consiglio, fiduciaria e vice presidente della Camera di commercio ticinese.
Il Ticino, fra vantaggi e imposizioni fiscali, grandi capitali dei benestanti e conti pubblici da risanare: come e quanto tassare i globalisti e i ricchi contribuenti? Ne parliamo nella puntata odierna partendo dalla recente comunicazione della Divisione delle contribuzioni del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) riguardante i dati riferiti alle persone imposte secondo una tassazione forfettaria. Ebbene, lo scorso anno in Ticino c'erano 767 persone imposte secondo il dispendio -i cosiddetti globalisti- che hanno portato alle casse comunali, cantonali e federali 183,5 milioni di franchi. Sono cifre che si basano sul rilevamento biennale effettuato a fine 2022. Negli ultimi due anni il numero dei globalisti residenti nel Cantone si è ridotto -a fine 2020 erano 896- ma le entrate fiscali hanno continuato a crescere (+26 milioni). A contribuire all'evoluzione anche l'inasprimento dell'imposizione globale in vigore dal 2021 (dispendio minimo di 400'000 franchi e assoggettamento all'imposta sulla sostanza). Si tratta di un consolidamento che dovrebbe riguardare tutti i Cantoni svizzeri: in sintesi, vi sono meno globalisti ma i ricchi e ricchissimi che sono giunti da noi sono più importanti e con capitali maggiori. Nonostante delle cifre altalenanti che variano di anno in anno, inoltre, continuano ad arrivare nuovi globalisti dall’estero. Non è un particolare irrilevante, soprattutto se pensiamo alla politica fiscale da adottare e al dibattito relativo agli sgravi fiscali: c’è chi vorrebbe delle norme sempre più favorevoli ai globalisti e ai grossi contribuenti e chi invece è contrario, sostenendo che anzi bisogna aumentare le tasse e le aliquote ai benestanti. Fra l’altro molti globalisti sono passati dalla tassazione forfettaria a quella ordinaria. Le domande odierne sono quindi relative agli sgravi e agli incentivi fiscali per attirare i più facoltosi e i più ricchi: la fiscalità è l’unica strategia e la sola leva per rendere attrattivo il Ticino? Non c’è dell’altro? Siamo sicuri che sia l’unica strada percorribile? Considerato che nonostante la diminuzione dei globalisti aumentano l’incasso e gli introiti, è veramente così necessario creare delle condizioni di tassazione ancora più vantaggiose per delle persone molto inclini a frequenti cambiamenti di domicilio? Quali sono i rischi che possono scaturire da una sostenuta e agguerrita concorrenza fiscale con gli altri Cantoni, con l’unico obiettivo di puntare, tutto o quasi, sui grandi redditi, anche dei cittadini svizzeri, per trattenerli sul territorio ticinese? Dite la vostra, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via wathsapp allo 076 321 11 13.
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