Corriere del Ticino, 21 novembre 2023 di Generoso Chiaradonna
CAMERA DI COMMERCIO / All’assemblea generale numero 106 è stato ricordato che il momento economico e geopolitico non è dei migliori - Per Andrea Gehri le aziende hanno un ruolo di asse portante del benessere non sempre riconosciuto dalla società»
Andrea Gehri è stato rieletto ieri sera all’Espocentro di Bellinzona, dall’unanimità dei presenti(circa 350 persone), per un altro mandato quadriennale alla testa della Camera di commercio ticinese (Cc-Ti). Nell’ufficio presidenziale (composto da 21 elementi in rappresentanza di tutti i settori economici) Federico Haas, vicedirettore di Hotelleriesuisse Ticino, è stato nominato in sostituzione dell’uscente Lorenzo Pianezzi. I lavori assembleari sono stati condotti dalla vicepresidente Cristina Maderni. L’assemblea generale ordinaria - la numero 106 - è arrivata in un momento critico per l’economia. Ma fra le molte incertezze di un contesto generale nervoso e imprevedibile «c’è la certezza di un tessuto imprenditoriale dinamico e fondamentale per la solidità del cantone», ha ricordato durante il suo intervento il presidente Andrea Gehri a cui sono seguiti gli interventi del consigliere di Stato e direttore del DFE Christian Vitta e del direttore della Cc-Ti Luca Albertoni. Quest’ultimo ha introdotto, unitamente al consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, l’ospite d’onore: il comandante di corpo Thomas Süssli, capo dell’esercito svizzero. Andrea Gehri ha incentrato il suo discorso sul ruolo fondamentale dell’imprenditore nella società. «Ruolo purtroppo spesso misconosciuto, malgrado sia centrale per la crescita del Paese», ha affermato. «Senza l’assunzione di rischi, la spinta innovativa e gli investimenti delle imprese non sarebbe possibile creare e mantenere posti di lavoro. Quindi ne soffrirebbe tutto il Paese», ha continuato sottolineando la necessita di riforme fiscali. «La recente proposta del Consiglio di Stato di intervenire su determinate aliquote fiscali per le persone fisiche e l’imposizione delle successioni e delle rendite previdenziali non ha certo lo scopo di provocare discriminazioni o favorire indebitamente determinati gruppi». «Sono però - ha precisato - azioni essenziali per mantenere interessante il Ticino come terra del “fare impresa”, pena la perdita di persone fisiche e aziende fondamentali per finanziare un sistema sempre più “costoso” ».
L’inflazione preoccupa tutti
Anche per le aziende l’inflazione ha conseguenze importanti. «La crescita di molti costi rappresenta una minaccia per tutti: dalle materie prime all’energia, passando per i costi creati dalla crescente burocrazia, le incognite per il futuro sono parecchie », ha ricordato ancora Gehri. «Solo permettendo al tessuto imprenditoriale di fare il proprio lavoro e di creare ricchezza per sostenere l’importante meccanismo redistributivo, sarà possibile superare anche i momenti più difficili ».
Luca Albertonti, direttore della Cc-Ti, ha dal canto suo aggiunto come nelle altre regioni elvetiche «non sia tabù parlare della centralità del ruolo delle aziende e come sia insensata l’ossessione di combattere i ricchi, visto che ad esempio, citando il padre dell’AVS, l’ex consigliere federale socialista Hans-Peter Tschudi, “i ricchi non hanno bisogno dell’AVS, ma l’AVS ha bisogno dei ricchi”». Aggiungendo che «non solo l’AVS ha bisogno di contribuenti forti, ma tutto il sistema fiscale e finanziario cantonale dipende da loro».
Per un quadro fiscale moderno
L’impegno del Cantone per rendere il Ticino un luogo sempre più attrattivo e favorevole all’imprenditorialità è stato ricordato da Christian Vitta, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia. Dopo una panoramica sulla situazione macroeconomica nazionale e internazionale, il consigliere di Stato si è soffermato su alcuni fattori «che contribuiscono a creare le migliori condizioni quadro e a favorire una crescita economica armoniosa e duratura ». Proprio in questo senso, «il Cantone continua a lavorare per un quadro fiscale moderno e competitivo, per rafforzare l’innovazione nel nostro territorio, per un mercato del lavoro dinamico e per ritrovare un equilibrio delle finanze pubbliche». Questa settimana, lo ricordiamo, è stato presentato il progetto di preventivo per il 2024 per le finanze cantonali. Il percorso di risanamento si preannuncia difficile e doloroso. In conclusione, il consigliere di Stato ha espresso i suoi ringraziamenti alla Camera di commercio in quanto interlocutore prezioso che permette allo Stato di disporre di vigili antenne a stretto contatto con le realtà economiche del territorio.
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