Corriere del Ticino 24 gennaio 2023
CRISTINA MADERNI / Vicepresidente Cc-Ti
Cosa perseguite con questo monitoraggio sulla manodopera?
Come associazione mantello dell’economia ticinese abbiamo il compito di avere una visione generale su tutti i settori che compongono la nostra economia. La questione della manodopera è centrale, per cui vogliamo dare un impulso a una discussione costruttiva, raccogliendo gli elementi che giungono dai vari settori. Questo permette di capire dove sono i maggiori punti deboli e quali sono le varie esigenze, spesso molto diverse fra le varie categorie.
Come intendete usare questi dati?
Molti chiedono allo Stato di intervenire, ma senza indicazioni precise. Il nostro approccio è diverso, come sempre. Cerchiamo prima di individuare il problema, capire quale può essere il nostro ruolo per contribuire a risolverlo e proporre vie d’uscita concrete e percorribili, attuate dal privato e/o in collaborazione con l’autorità statale. La questione della manodopera è strettamente legata alla formazione ed è certamente strategica per il Paese.
Il Ticino è messo peggio di altri cantoni?
No, assolutamente. I rilevamenti che effettuiamo a scadenze regolari con le altre Camere svizzere ci mostrano ormai da anni che marciamo in parallelo e che la penuria di manodopera è una costante in tutti i cantoni. Poi vi sono differenze legate ai rispettivi tessuti economici, ma ciò non toglie che «siamo tutti sulla stessa barca». Non è un caso che talune soluzioni andrebbero cercate anche in collaborazione con altri cantoni, al di là delle barriere linguistiche, comunque sempre meno rilevanti in molti settori.
Come si può intervenire rapidamente?
È necessario un lavoro di sistema, che preveda anche ampie convergenze politiche. Non vi è una soluzione rapida standard, ma occorre un lavoro differenziato da iniziare subito ma con visioni a lungo termine. Le riflessioni vanno dall’orientamento scolastico ad alcune formazioni proposte che non hanno più la stessa ragione di essere, per arrivare a un sostegno concreto di quanto realmente richiesto dal mercato.
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